Ze Maria svela un retroscena su Ancelotti ai tempi del Parma: "Mi ha colpito la sua reazione"

05.06.2025 14:42 di  Simone Brianti   vedi letture
Ze Maria svela un retroscena su Ancelotti ai tempi del Parma: "Mi ha colpito la sua reazione"
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© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com

L’arrivo di Carlo Ancelotti alla guida del Brasile accende i riflettori non solo sul presente, ma anche sul passato. E chi meglio di chi lo ha conosciuto da vicino può raccontare le origini di un percorso che oggi porta il tecnico italiano alla panchina più iconica del Sudamerica? Uno di questi testimoni è Zé Maria, ex terzino della Selecao, primo giocatore verdeoro ad essere allenato dall'allenatore di reggiolo. Un incontro avvenuto nel 1996, anno in cui Zé Maria lasciava il Flamengo per approdare in Europa, destinazione Parma. Proprio in quell’estate, Ancelotti prendeva in mano la squadra emiliana ed era anche la prima volta che si trovava a lavorare con calciatori brasiliani.

Il rapporto con Zé Maria, come ricorda lui stesso, fu subito decisivo: "È stato un allenatore che mi ha aiutato molto a capire come adattarmi velocemente al calcio italiano. Perché per noi brasiliani, soprattutto a quel tempo, i terzini offrivano molto e non sapevamo molto della parte difensiva, dell'organizzazione di una squadra", spiega l’ex difensore. E lui (Ancelotti ndr) ha avuto molta pazienza con me e con i brasiliani, per il modo in cui parla. Non l'ha cambiato nei 30 anni che sono passati. La calma e la tranquillità che ci permettono di fare le cose".

Nonostante questa attitudine al dialogo, i primi mesi non furono semplici. Il Parma navigava nelle zone basse della classifica e, a metà della stagione 1996/97, i senatori dello spogliatoio - da Buffon a Cannavaro, passando per Thuram e Zola - convocarono una riunione senza lo staff tecnico per discutere dell’andamento del gruppo. Un episodio raccontato dallo stesso Ancelotti nel suo libro Quiet Leadership, pubblicato nel 2018. Fu un momento potenzialmente decisivo per la stagione, ma gestito con il solito stile dal tecnico emiliano. "Quello che mi ha colpito molto è stata la sua reazione. Era stato umiliato, dicevano che non aveva la personalità per fare l'allenatore di quella squadra, perché avevamo Buffon, Cannavaro, Thuram, Zola e diversi giocatori di altissimo livello. Quando qualsiasi altro allenatore avrebbe avuto una reazione molto più esplosiva, avrebbe rotto lo spogliatoio, lui non l'ha fatto. Ha accettato quello che dicevano i giocatori e da lì è cambiato".

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